Se è vero che che c’è stato un boom di stranieri per il ponte di Pasqua con destinazione Italia, è anche vero che le previsioni per la prossima stagione estiva sono molto positive.
Per indicare dei numeri, il 69.2% dei tour operator stranieri dichiara in aumento il trend delle vendite dei ‘pacchetti Italia’ nel periodo delle festività pasquali 2018 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Quindi la stessa cosa potremmo prevedere per la stagione estiva.
Secondo una ricerca di ForwardKeys per il Corriere della Sera, in merito alle nazionalità di chi arriverà la prossima estate, saranno gli australiani a segnare un aumento dell’11,5% nelle prenotazioni rispetto al bimestre luglio-agosto 2017. Crescita vicina alla doppia cifra anche per i giapponesi (+9,5%), mentre gli statunitensi continuano a rappresentare una sicurezza per gli alberghi italiani secondo ForwardKeys: incrementeranno di un altro 7,3%, dominando la fetta di extra-europei in viaggio nel nostro Paese con il 38% della «torta».

Ma quanti ristoranti italiani sono pronti a ricevere questo numero immenso di  turisti stranieri?

La domanda è lecita, visto che i turisti sono sempre alla ricerca di degustare pietanze tipiche delle diverse regioni italiane. Spesso l’ostacolo maggiore è sempre l’incomprensione con il cameriere. Tanti clienti stranieri, quando sono seduti al tavolo del ristorante spesso sono obbligati a chiedere le solite pietanze: lasagne, amatriciana, carbonara, etc. in quanto sono quelle che conoscono. Invece, se ci fosse un menu anche in multi lingue dettagliato con i relativi ingredienti e meglio anche con gli allergeni (forse) potrebbero ordinare anche altre pietanze.

Nel vostro locale in quanti parlano le lingue straniere? E quali lingue?

Presentarsi ad un pubblico straniero implica la necessità di dedicare un certo tempo alla scelta del nome di piatti. L’ideale sarebbe avere dei nomi semplici, che si possano ricordare anche da chi parla altre lingue. Quindi molto importante è anche la comunicazione visiva: le fotografie devono essere attrattive e “multilingua”, perché anche l’efficacia delle immagini dipende dalla cultura del target di riferimento. Non sottovalutare questo aspetto, perché un’immagine riesce a esprime molto di più di tante parole.
E’ importante oltre a saper accogliere un pubblico straniero anche progettare un buon menù. Tra i diversi suggerimenti, includere nel menu alcuni dettagli, come per esempio se i piatti possono essere divisi oppure no. È chiaro infatti che un ospite straniero può avere qualche difficoltà di comunicazione in più rispetto a un ospite locale.

Per concludere, il tuo menù deve essere il più chiaro e funzionale possibile

Sapevate che (secondo una indagine) la maggior parte degli stranieri che sono stati già in Italia bocciano i menù italiani perché sono poco multilingue e con scarse informazioni. In particolare, sono poco chiari e contengono troppe imprecisioni nella versione in lingua inglese.

Ancora secondo questa ricerca, sono bocciate le pizzerie, frequentatissime soprattutto nelle città d’arte, da turisti che solo nel 20% dei casi propongono al proprio cliente un menù in inglese più o meno valido. Va meglio invece a pub e fast food che, spesso di origini anglo-americane, propongono la possibilità di scegliere le pietanze almeno in due lingue (75%). Secondo il 67% dei turisti intervistati, il menu del ristorante rappresenta un vero e proprio biglietto da visita e di conseguenza oltre a un grafica accattivante e attraente con l’aggiunta di foto dei migliori piatti e la descrizione più dettagliata possibile, gli stranieri gradirebbero la traduzione almeno in inglese.

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